Lo sguardo dei grimaldesi è spesso rivolto verso la collina dove sorgeva il paese andato distrutto nel terremoto del 27 marzo 1638 ed il pensiero va a come potesse essere il sito, e che vita conducevano gli abitanti. Unica possibilità per avere comunque una idea della antica Grimaldi, sono le visite sulla collina, non frequenti, ma ogni qualvolta se ne ha l’occasione queste riservano nuove emozioni.
Così è stato, con una escursione alla quale ha partecipato l’archeologo Gabriele Emilio Chiodo di Soveria Mannelli. Chiodo ha svolto questa attività negli anni 1975/81, quando partecipò a campagne di scavi a Sibari, a Crotone, nel territorio di Temesa. La passione è rimasta immutata nel tempo, con la convinzione che la conoscenza è frutto di ricerca e di impegno.
Il sito di Grimaldi, quindi è una vera scoperta. Per l’archeologo, si potrebbero mettere in sicurezza le piccole grotte con incisioni, le botole per la raccolta dell’acqua, e le nicchie simili alle edicole votive. Il tutto da concordare con i proprietari dei terreni, con il Comune, e con la sovrintendenza. Si potrebbero creare dei sentieri con delle guide utili a far conoscere la vecchia Grimaldi soprattutto ai ragazzi delle scuole del comprensorio.